martedì 28 aprile 2015

Saint Seiya - Soul of Gold - Ep.#2

Episodio precedente: #1


Il segreto dell'Yggdrasil.

Nell'episodio precedente avevamo lasciato Aiolia in pessime condizioni; un einherjar con i tatuaggi del berserker pulsanti sul corpo e la signorina che lo accompagna Lyfia, con un'espressione da cattivo 2.0 dipinta sul volto.
Bel cuscino, sembra comodo.
Aiolia non è in formissima dopo lo scontro contro Frodi, ma in qualche modo, lui e Lyfia riescono a trovare ripare in una baita abbandonata. I proprietari sono stati tanto carini da lasciare una buona scorta di legna e i due possono quindi scaldarsi, ma non sono stati altrettanto previdenti da lasciare cibo e acqua.

Scusate, v'avanzano cibo e acqua?
In un luogo in cui l'unica cosa che non manca è la neve, Lyfia decide di andare a chiedere aiuto ai vicini. Capisco il cibo, ma hai un secchio vuoto, della neve e un fuoco. Unisci le tre cose e hai acqua potabile, ma forse è troppo.

Alla fine, Lyfia riesce a trovare qualcuno che la aiuta e soprattutto la raccoglie. Si risveglia in un fienile con un ragazzino che le porge un bicchiere d'acqua.

Tieni l'acqua, sono andato a prenderla al fiume, perché anche io sono troppo scemo per squagliare la neve.
E la storia ci insegna: dove c'è un orfanello, un ragazzino abbandonato a se stesso c'è anche Mu dell'Ariete.

L'ho trovato mentre andava al fiume a prendere l'acqua.
D'accordo, la ricerca di cibo e acqua serviva da espediente per spingere Lyfia ad abbandonare il capezzale del leone sofferente e incontrare un altro cavaliere d'oro in quel di Asgard, ma un po' cozza con l'immagine che mi sono costruita in tanti anni di visione. 
Senza andare a scomodare Episode G, Mu lo incontriamo a casa sua in Tibet, dove vive in una casa senza porte perché tanto si teletrasporta e gli ospiti gli fanno un po' schifo, vive un po' all'addiaccio, dato che la casa ha le finestre ma non le imposte. Mi aspettavo fosse un po' un esperto di sopravvivenza, un po' come credevo fossero tutti i cavalieri d'oro.
Giovani uomini lasciati a loro stessi, picchiati, vessati e addestrati sin dalla più tenera età. Insomma, mi urta che nessuno abbia squagliato la neve.

Mu spiega come abbia trovato il villaggio deserto, eccezion fatta per il ragazzino. In quel preciso istante, passano di pattuglia due sacrificabilissimi soldati e giunge voce che ci sia un God Warrior al tempio, dove i soldati tornano di pattuglia e Lyfia capisce che si tratta di Fafner, un cavaliere che conduce esperimenti umani. Alché il ragazzino si preoccupa che i genitori possano essere finiti in mano sua e Mu si incarica di andare al tempio di persona per vedere cosa diamine stia accadendo, non prima di consegnare a Lyfia i viveri per rinfocillare quel pigrone dormiglione del Leone.

Mu di Aries
Nel frattempo, un gioutunemico Aldebaran cammina verso un colosseo abbandonato tra i ghiacci, entra a vedere cosa succeda e incontra al centro dell'arena il collega di Libra e vanno a sbavazzare.

Dohko di Libra
La vita di Dohko è tra le vite più curiose in Saint Seiya. Dopo essere stato il maestro del cavaliere di bronzo Shiryu, durante la saga di Hades abbandona il posto che aveva occupato per ben duecento anni, col sole e con la pioggia, il vecchio con le sembianze di Yoda aveva atteso, vigilando sui sigilli imposti da Atena all'esercito del dio degli Inferi. Quando i sigilli sono stati infranti, Dohko non aveva più motivo di rimanere tra i picchi e le cascate di Goro Ho, per cui è tornato al Santuario di Atena, dove ha spezzato l'incantesimo che gli ha consentito di vivere tanto a lungo: il Misopethamenos, che ha rallentato il suo battito cardiaco al punto che per il suo corpo non è passato neanche un anno di vita.
Dohko ha potuto riottenere così i suoi connotati e la sua armatura per potersi scontrare con il vecchio amico ed ex gran Sacerdote riportato in vita da Hades.
Dopo la lotta, assieme agli altri undici guardiani del Santuario, ha sacrificato la sua vita ardendo il cosmo alla massima potenza e ottenendo una luce equivalente a quella del Sole. Un tale dispiego di energia era l'unica cosa che avrebbe potuto aprire una breccia nel Muro del Pianto, la barriera che separa l'Inferno dall'Elisio, dimora degli déi.


C'è da dire che forse Dohko è stato il cavaliere ad aver sacrificato più di tutti per l'ideale in cui credeva. Ha combattuto Hades nella guerra sacra del 1700, ha trascorso i duecento anni successivi a vegliare sui sigilli divini e addestrare un ragazzino perché proteggesse la dea, per poi suicidarsi al Muro del Pianto. Dohko, per il momento, è l'unico dei cavalieri d'oro che ha preso la notizia di questa nuova vita post suicidio con filosofia ed è lì, tra i ghiacci e le nevi di Asgard, a godersi la ritrovata giovinezza, a sentire un'incredibile energia che gli scorre nelle vene.


Un God Warrior sfida il cavaliere di Libra, ma Dohko ricorda la batosta presa da Aldebaran nella serie di Asgard, in cui è stato sconfitto con l'inganno dai gemelli Mizar e Alcor, perché non esiste in tutto Saint Seiya un cavaliere che possa tenere testa al Toro dorato, non esiste cavaliere che possa vincere contro di lui seguendo le regole di un duello d'onore.

Mu si reca al tempio del villaggio e fa la conoscenza dell'altro God Warrior - Fafner di Nidhogg -  che sta portando scompiglio, anche lui agli ordini di Andreas - l'uomo che ha preso il posto di Hilda di Polaris come celebrante del dio Odino.

Fafner di Nidhogg.
Mentre Aldebaran si lascia convincere da Dohko e indossa la sua armatura pronto allo scontro, Mu si fa imprigionare e torturare. Perché c'è una cosa che lega i primi due cavalieri d'oro: tanto pensa il primo prima di agire, quanto l'altro agisce prima di pensare.


Mu, bloccato dalle radici viene usato come fonte di energia per Yggdrasil, e mentre Fafner assiste divertito al prosciugamento di cosmo del montone dorato, Mu capisce di essere connesso a Yggdrasil e di nutrirlo. E arriva la cavalleria a tirarlo fuori dagli impicci.
Né Hercules di Tanngsnir né Fafner di Nidhogg hanno voglia di essere annientati, ma la loro ritirata pare essere più strategica che altro, e spariscono.
Aiolos aveva comunicato ad Aiolia di recarsi ai piedi dell'Yggdrasil, apparentemente i God Warrior vogliono che i cavalieri d'oro facciano la stessa cosa.
Mentre Mu e Aiolia decidono di partire alla volta del gigantesco albero che regge l'intero mondo norreno, Dohko e Aldebaran sono in partenza.


Le anticipazioni sono quanto di più curioso, incontriamo un violentissimo Milo di Scorpio e vediamo come Aiolia rintraccia i due paraculi del Santuario: Death Mask di Cancer e Aphrodite dei Pesci, mentre Milo sembra essere destinato a scontrarsi con il suo migliore amico: Camus dell'Aquario.

Milo di Scorpio chiede gentilmente indicazioni.
I paraculi del Santuario
Il prossimo episodio andrà in onda l'8 maggio, sempre sul sito: saintseiya-gold.com/it/, intitolato: Cavaliere d'oro contro Cavaliere d'oro.


I God Warrior di questa nuova serie, sono ispirati agli animali della mitologia norrena. Frodi di Gullinbursti rappresenta il cinghiale dalle setole dorate del dio norreno Frey, Gullinbursti, appunto.
Heracles di Tanngsnir rappresenta invece una delle due capre che trainavano il carro del dio Thor, Tanngrisnir. Il God Warrior corrispondente indossa un'armatura che ricorda il carro, gli spallacci sono due ruote e porta un elmo con corna caprine. Direi che ci siamo.
Infine, Fafner di Nidhogg, il God Warrior con l'armatura da drago, rappresenta il Nidhogg, un drago che vive attaccato alle radici dell'Yggdrasil, e come il drago mitologico, il cavaliere trasla le radici dell'albero gigante all'interno del tempio e nutre la pianta con l'energia vitale degli abitanti del villaggio.



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